Nel passato il sesso spesso è stato sinonimo di torture e maltrattamenti inflitti per legge nel nome della morale o della religione che non si sono mai tirate indietro quando si trattava di punire le pratiche sessuali considerate contro natura come l’omosessualità. Tra le crudeli leggi del passato ne troviamo una spagnola contro i gay che prevedeva niente meno che la morte che avveniva dopo che il malcapitato era stato evirato e appeso per le gambe a testa in giu. Sorte non meno tenere toccava alle donne lesbiche che alle volte venivano punite con degli stupri di guppo, una pratica che di certo non avrà aiutato le poverette a cambiare idea e tendenze.
Anche il tradimento era visto e punito molto negativamente, in Mesopotamia per esempio le donne scoperte a tradire venivano impalate mentre ancora oggi in diversi paesi musulmani vengono lapidate. Nell’america puritana del 17 secolo invece il segno dell’infamia era una lettera cucita addosso (La Lettera Scarlatta lo testimonia).
Nelle società arcaica come nel mondo latino e greco era invece ammessa la vendetta contro l’uomo che aveva commesso l’adulterio… il malcapitato poteva infatti essere sodomizzato con l’ausilio di vegetali da parte del marito cornuto che si trasformava quindi in aguzzino. A Roma invece era consentito per legge stuprare la moglie del fedifrago (ammesso che ne avesse una).
E la verginità come era considerata? Insieme alla castità erano valori religiosi importanti specialmente per certe fasce della società. Per esempio le vestali, sacerdotesse dedite al culto della dea Vesta dovevano rimanere vergini per tutta la vita. La pena per chi trasgrediva era veramente orribile, venivano infatti sepolte vive.
Anche il sesso orale nel Medioevo era considerato immorale e andava punito con ben 25 anni di astinenza… inoltre erano proibiti i matrimoni misti quindi un cristiano per esempio non avrebbe potuto sposare una ebrea. Anzi, il sesso con gli ebrei era considerato fra i cristiani alla stregua del sesso con gli animali.