Una giovane donna arriva da una terra lontana nella capitale mondiale dell’intrattenimento erotico e sale la scala del successo, perdendo un po’ della sua anima su ogni gradino della scalata. Questa per sommi capi la storia del film “Pleasure” un racconto a volte crudo e drammatico che vuole mostrare l´industria del pornocon gli occhi di una giovane donna. Ciò significa che la regista e scrittrice svedese Ninja Thyberg ha spazio per porre il suo marchio su questo classico arco narrativo di successo e disillusione con Piacere, un resoconto esplicito del viaggio ambizioso di una giovane donna attraverso l’industria pornografica di Los Angeles, con la protagonista svedese Sofia Kappeldi 22 anni.
Radicato in anni di ricerca meticolosa nella scena pornografica e con attori interamente tratti da quel mondo ad eccezione di Kappel, “Piacere” è un film molto persuasivo nella sua evocazione del contesto. Cattura la simpatica atmosfera di complicità sul set dei membri della troupe, ma anche la coercitività insidiosa che viene utilizzata per girare materiali più estremi e vicini allo stupro. Per tutto il film la regista passa bruscamente dall’umorismo all’umiliazione, ma trattiene il suo giudizio suscitando reazioni che possono essere più rivelatrici del film stesso.
La trama del film “piacere” segue il viaggio di una giovane donna di nome Senna mentre naviga la sua sessualita´e le relazioni. Senna intraprende un viaggio di scoperta ed esplorazione di se stessa che laporta a mettere in discussione le stesse norme sociali ed a spingere avanti i limiti di quello che considera accettabile Attraverso una serie di incontri, impara delle dinamiche di potere in gioco nella sua vita e confronta le conseguenze delle sue scelte. Il film affronta i temi del desiderio, consenso e complessità del piacere, conducendo alla fine ad una conclusione potente e che suscita riflessioni.
Ninja Thyberg è una regista svedese. È nota soprattutto per il suo cortometraggio “Piacere” che ha vinto premi in diversi festival cinematografici. Il film esplora il mondo della creazione di contenuti pornografici underground e il suo impatto sui performer coinvolti. La critica l´ha elogiata per il suo approccio audace alla realta´ che narra.
Il film, presenta numerose immagini e sequenze esplicite. Ciò non sorprende dato l´argomento che il film tratta, ma è una testimonianza del controllo di Thyberg come regista che non sembra che stia prendendo troppo lontano i momenti di nudità o sesso di Piacere. Questo risultato è in parte il frutto dell’estetica brillante e lucida del film, che conferisce a “Piacere” una sterilizzazione che lo rende mai nemmeno remotamente sensuale. L’aspetto del film rafforza semplicemente il desiderio di Thyberg di esplorare il lato commerciale dell’industria pornografica piuttosto che quello sessuale.
La sua esplorazione porta Thyberg a rivelare molte informazioni interne che la maggior parte delle persone probabilmente non conosce sull’industria pornografica, così come la sistematica misoginia che la attraversa, che può rendere difficile la vita delle performer femminili in modo ingiusto. Questo aspetto dell’industria viene infatti abilmente espresso dalla regista in una delle parti migliori del film, che inizia quando la protagonosta Bella partecipa a una scena BDSM diretta da una donna (Aiden Starr).