Senza ombra di dubbio l’industria del porno è sempre stata al passo con i tempi. Le videocassette, per esempio, note anche con il nome di VHS devono gran parte del loro successo alla pornografia che le ha usate per distribuire moltissimi contenuti a luci rosse. Quando poi c’è stata la battaglia per decidere la tecnologia che avrebbe sostituito i DVD (Blu-Ray o HD-DVD) in molti hanno aspettato le scelte delle case produttrici di porno per capire quale dei due formati si sarebbe imposto.
Ora il futuro si sposta verso il cinema 3D, il cosidetto tridimensionale e ovviamente le major dell’hardcore non si fanno trovare impreparate anzi… Il primo film in 3D di genere erotico risale persino al 1969. Si intitolava “The Stewardesses” e si poteva vedere solo nei cinema per adulti indossando i classici occhiali con le lenti colorate. Fu subito un successo e più di 27 milioni di spettatori andarono a vederlo. Niente di tecnologico se comparato all’ultimo Film di Cameron ma soltanto l’idea di essere più coinvolto nelle scene ha giocato e giocherà un ruolo fondamentale nei futuri film a luci rosse.
Da un punto di vista tecnico già oggi tutti gli studi girano con telecamere HD anche se magari producono pornografia solamente per il web. Ma il punto principale non è la tecnologia ma come sfruttare al massimo questa nuova risorsa e come distribuirla.
E’ infatti impensabile oggi, tornare a puntare sui cinema per soli adulti attrezzati per il 3D visto che la grande svolta di internet è proprio quella di avere il film preferito a casa proprio e soprattutto on demand.
Ecco quindi che, ancora una volta, sarà il computer ed internet ad incanalare verso questa o quella direzione. Ed in Italia come funziona? Da noi è il regista Tinto Brass che ha deciso di seguire questa nuova tendenza e si è lanciato nel suo progetto 3d. Sicuramente si tratterà del primo film erotico italiano in 3 dimensioni. Il titolo è “Chi ha ucciso Caligola?” anche se in molti, a dire la verità rifacendo il verso di Avatar, lo hanno rinominato “Chiavatar” Un film, assicura il regista, dove se l’attrice avvicina una mano alla videocamera hai la sensazione che la stia infilando sotto i tuoi calzoni. Che magnifica impressione.