Chi lo ha mai detto che le modelle possono prestare le loro bellezze solo per profumi o lingerie? Sembra proprio che da qualche anno a questa parte anche l’industria del vino non abbia resistito al fascino e al sex appeal femminile e abbia appunto chiamato diverse modelle a fare da testimonial a nuove etichette vinicole o addirittura ad intere cantine.
E’ chiaro che dietro a questa trovata ci sta una evidente operazione di marketing che prende lo spunto da un equivocabile assioma: richiami ed allusioni esplicitamente sexy e sessuali incuriosicono sempre. Perchè quindi non tentare questa strada anche con le bottiglie del vino? Ad aprire le danze sono stati, manco a dirlo, i francesi che sono già da diversi anni che giocano su questo abbinamento carico di sensualità. Ecco allora il Cuvée érotique oppure il Cuvée Libertine che oltre alle bollicine dello champagne promettono ben altre fantasie erotiche.
E che dire degli americani? Beh loro come al solito si sono lanciati in grande e persino la famosa pornostar Savana Samson nel 2006 ha deciso di aprire una sua personale casa di produzione vinicola che si chiama Savanna Wines e ha come prodotto di punta un rosso niente male dal nome inconfondibile “Sogno Uno” e che vede nell’etichetta proprio la bella ragazza americana coperta solo da una vestaglia quasi trasparente.
Altra etichetta che segue questa tendenza nasce dall’idea di Piera Farina, una produttrice romana che però si è trasferita in Sicilia per creare ed imbottigliare il suo vino che si chiama Kamasutra e riporta nell’etichetta scene rese famose dal noto libro indiano. Cambiando decisamente latitudine ci spostiamo nella trevigiana, terra di grandi vini bianchi come il Prosecco ed anche da queste parti non poteva mancare la sua bella etichetta dal nome inequivocabile: “osè” un rosè spumante da abbinare agli aperitivi che è stato presentato anche al Vinitaly dalla cantina Vigne di Alice.
Non sappiamo se il sesso, le belle ragazze, le modelle seminude e le evidenti allusioni facciano vendere di più il vino ma certamente va evidenziato che in tempi non proprio spettacolari non mancano di certo le idee innovative.
I puristi storcono già il naso e gridano allo scandalo. Alcuni provocatoriamente nei blog e nei foorum dedicati alla nobile bevanda si chiedono ironicamente: a quando l’etichetta con il nome “Passerina”?
Beh eccoli accontentati… esiste già e viene prodotto nelle Marche ed è pure DOC. Per la precisione il suo nome è Vino Bianco Offida DOC passerina. Accontentati adesso?