La Valigia Rossa è un interessante progetto erotico al femminile ideato in Spagna. In Italia sta muovendo i primi passi e la curiosità è tanta. Nessuna volgarità, ma solo cura di se stesse e del proprio corpo. Ho intervistato Cristina Luzzi, responsabile della Direzione Italia. Di seguito la nostra interessante conversazione.
Che cos’è la Valigia Rossa?
La Valigia Rossa è un progetto di donne per sole donne, finalizzato a migliorare la conoscienza e consapevolezza della propria sessualità e a vivere il piacere sessuale come un diritto e non come una colpa. Ragionare su quante cose facciamo per “educazione trasmessa” e come agiremmo se ci prendessimo il tempo di ragionare sulla logicità di certi nostri comportamenti. Conoscere le differenze fisiche e psicologiche fra uomo e donna ed intraprendere una strada di comunicazione, sensualità, gioco e/o erotismo adattata al proprio carattere e ad ai propri desideri. Una ri-educazione della donna per capire anche che l’uomo ha bisogno di essere guidato per quanto riguarda il linguaggio dell’eros femminile.
Quali sono i vostri prodotti?
I nostri prodotti vanno dalla cosmetica sensuale, partendo dai Sali da bagno, candele e oli profumati per massagi, creme stimolanti, petali di rosa, acqua produmata per le lenzuola….. fino ad arrivare ai massaggiatori e sex-toys di ogni tipo, compresi anche i giochi di coppia. Tutti eleganti e della migliore qualità. Prodotti rivolti ad ogni tipo di pubblico e con grande varietà di prezzi, dai più semplici ai più sofisticati, divertenti, romantici, sensuali, erotici….
A quale clientela si rivolge?
Abbiamo l’ambizione di poterci rivolgere ad ogni tipo di pubblico, grazie alla capacità delle consulenti di adattare l’andamento della riunione al tipo di donne che si trova davanti e ad al saper introdurre argomenti di interesse in modo professionale, elegante, semplice ed avvincente e trasformarli in un momento ludico. Ci rivolgiamo a tutte le donne sensibili al miglioramento personale e di coppia (ce ne sono tante che non lo sono?) per una crescita congiunta di tutti, comprese le consulenti, qualsiasi sia l’età, la condizione o posizione sociale, la cultura, l’inclinamento sessuale. Gli obiettivi sono il dialogo, la conoscienza e la crescita. Non certo il giudizio. Abbiamo tutte il diritto di conoscere e poi di scegliere liberamente. Noi piantiamo un semino. E in ognuna germoglia secondo il suo carattere, la sua sensibilità e le sue esperienze. E tutti i risultati che ne derivano sono ugualmente giusti.
Com’è la situazione erotica e sessuale in Italia?
Ci sono donne che sono già riuscite ad affrontare ed elaborare almeno parte di questi argomenti nel corso della propria vita e sono quindi ben predisposte. Partecipano alle riunioni per approfondire e soprattutto per poter condividere con le amiche un argomento che tutte insieme raramente riescono ad affrontare.
Ma la maggior parte delle donne sono più discrete. Curiose, ma un po’ timorose. Questo perché in Italia ci sono molti condizionamenti sociali e soprattutto perché la donna italiana, soprattutto dopo aver avuto dei figli, tende a setirsi moglie e madre. Ma si dimentica di essere amante. Parola che ha assunto una connotazione negativa, mentre in realtà è solo il participio presente del vervo amare. Essere amante del proprio partner, significa semplicemente continuare a ritagliare dei momenti di coppia, continuare a sentire e dimostrare complicità. E trattare il proprio uomo come un uomo, non come un figlio. Dobbiamo tener presente che non c’è motivo di nascondere l’affetto della coppia ai figli, per esempio. Nasconderlo è come negarlo, è mettere i figli davanti al partner. Ed è un modo per trasmettere inconsciamente dei tabù ai nostri figli. Non dobbiamo vergognarci di amare. E soprattutto di dimostrarlo. Non dobbiamo vergognarci di essere Donne. Quindi mogli, quindi madri, ma anche amanti.
Però la voglia di prendere coscienza di tutto questo c’è. E’ come se le donne stessero aspettando che qualcuno le prenda per mano e le guidi in questo percorso. Qualcuno che non le giudichi. Qualcuno che le aiuti ad avere il coraggio di essere quello che desiderano essere. Ecco perché il successo del progetto.
Però… l’aggettivo “erotico” spaventa ancora abbastanza…
Ci descrivi una serata in compagnia della “Valigia Rossa”?
L’unica cosa che non sappiamo mai è che tipo di riunione ci troveremo davanti. La prima riunione con un gruppo di donne inizia sempre con un po’ di timore da parte delle clienti che “studiano” e osservano la consulente. Le nostre ragazze lo sanno, sono consapevoli che in molti casi le donne che si trovano davanti hanno tenuto nascosto il motivo della riunione perché temono i giudizi altrui e temono di trovarsi davanti qualcosa di volgare. Ma passa presto. La consulente è ben preparata, riesce a metterle a proprio agio, sono in un salotto che conoscono con persone che conoscono. Ogni consulente ha un modo personale di portare avanti la riunione ma principalmente la riunione si divide in tre parti: nella prima si presentano le finalità del progetto e poi si dirige la conversazione verso un argomento che si crede di interesse di tutte le partecipanti, un racconto, ragionamenti. Le partecipanti ascoltano in silenzio e di solito molto attente. Una candela profumata aiuta a creare un ambiente gradevole. Poi iniziano gli interventi e quindi l’approfondimento di argomenti specifici e gli scambi di opinioni. Poter odorare, toccare, gustare i prodotti risveglia la sensualità e la fantasia. Si dà spazio all’immaginazione. E quindi semplicemente si passa alla seconda parte che inizia con la presentazione di prodotti che introducono alla salute della sessualità femminile prima e della coppia dopo. E poi arrivano i sex-toys. E quindi il divertimento. Le forme, i colori, i giochi stimolano l’ironia femminile e lo scambio di battute che aiuta a sensibilizzare su quanto sia importante, anche nel sesso, l’ironia.
Infine si passa al momento dell’acquisto. Che non è obbligatorio, ci tengo a precisare. Quest’anno ci dedichiamo alla divulguzione del progetto, a sensibilizzare il pubblico. Quindi non c’è obbligo di acquisto né pagamento della consulenza. Che invece saranno introdtti, in altrernativa uno all’altro, nel 2011.
Quali sono i commenti, i pensieri e gli acquisti che fanno maggiormente le persone?
Il commento che per ora fanno in tutte le riunioni è che non si aspettavano che la riunione fosse così interessante e priva di alcun tipo di volgarità. Le domande più frequenti riguardano la salute della donna. E per quanto riguarda i prodotti, non c’è riunione in cui non si vendano le palline geisha e i cosmetici, ma anche i sex-toys vanno abbastanza bene. Più di quanto credessimo quando abbiamo cominciato. Questo significa che il concetto e la filosofia del progetto vengono recepiti molto velocemente e la donna italiana è pronta a far evolvere la sua visione della sessualità.
Come si diventa consulente del vostro progetto? In cosa consiste?
Per diventare consulente del nostro progetto bisogna avere un discreto livello culturale e soprattutto aver già elaborato a livello personale la filosofia di La Valigia Rossa, bisogna essere comunicative, ben educate, avere buone proprietà di linguaggio e saper parlare con professionalità e serenità della sessualità. E soprattutto bisogna aver voglia di prepararsi, approfondire la propria formazione, sia attraverso i nostri corsi e con l’appoggio delle consulenti specialiste che per conto proprio. Bisogna saper lavorare in gruppo, sia con le colleghe che con la sede. E bisogna credere in questa nostra grande sfida. Siamo tutte donne diverse e un po’ speciali. Lavorare insieme ci permette di sentirci meno “sole”. E’ entusiasmante. L’entusiasmo accomuna tutte le nostre ragazze. E le nostre ragazze vanno dai 26 ai 66 anni. Unico limite: bisogna avere almeno 26 anni.
Qualcosa che vuoi puntualizzare?
Ho riflettuto molto prima di accettare la direzione di questo progetto. Avevo paura. Come la maggior parte di noi, credo. Poi ho accettato la sfida. E ho ancora un po’ paura. Ma sono felicissima di aver intrapreso questa strada. Ho scoperto che la solidarietà tra donne esiste. Che possiamo essere tutte unite nel raggiungimento di un obiettivo nel quale tutte crediamo. Ho trovato un’azienda seria e capace di adattarsi al carattere dei vari paesi in cui si trova. E ho scoperto che le donne italiane stavano aspettando qualcosa che le “risvegliasse”. E che stanno capendo che femminilità non è sinonimo di volgarità.
Obiettivi futuri?
I progetti socio-pedagocici. Ma non posso parlarne ora….