Pur di poter finire sull’iPad la famosa rivista di Hugh Heffner depone la sua caratteristica principale, ovvero le belle modelle nude, e decide di pubblicare i suoi contenuti in maniera però censurata. Che cosa significa? Che le belle conigliette di Playboy nell’applicazione per il tablet Apple mostreranno solamente il volto. Addio quindi alle bellezze femminili senza veli. Scordiamoci le belle modelle con i seni al vento ed i sederini scolpiti da madre natura…. E i lettori che cosa diranno dato che invece il prezzo rimarrà invariato?
A noi sembra un po’ una fregatura ma si sa, le vie del marketing sono infinite e probabilmente al quartier generale di Hugh Heffner avranno pensato che era meglio esserci nella tavoletta dei miracoli piuttosto che lasciare questo prezioso spazio alla concorrenza. Ecco allora che si sono dovuti piegare alle rigide regole di Steve Jobs che non ammettono alcun contenuto o applicazione pornografica nei propri gingilli tecnologici e l’iPad non fa ovviamente eccezione. Poco importa se in realtà questa barriera è stata già più volte aggirata (leggere il nostro articolo: iPad con il porno dentro)
I lettori, contenti o meno, si dovranno adeguare e pur pagando gli stessi 4,99 dollari della versione cartacea dovranno dire addio alle grandi e patinate foto in pose sexy delle varie playmate di Playboy. D’ora in avanti nella versione digitale per iPad si concentreranno solo suoi volti e forse, sarà la volta buona che si ricorderanno il colore degli occhi delle splendide ragazze. Di certo il loro parere deve essere stato valutato molto poco dal management del noto magazine che ha sacrificato le aspettative dei lettori pur di non violare le rigide regole di Apple. Regole che, stando allo stesso Steve Jobs, stanno diventando una vera e propria responsabilità morale. Una sorta di crociata moralista per tenere il porno fuori dall’iPhone.
Noi ovviamente non condividiamo affatto questa scelta e staremo a vedere chi avrà la meglio nel lungo termine anche perchè, offrire contenuti a pagemento senza offrire quello che il cliente desidera, non ci sembra affatto un buon affare.