Le scene queen, in italiano “regina della scena“, è una ideologia femminile, soprattutto per le giovani, che si rifà al movimento Emo, ma che si allontana dagli esposti dark rock, tagli vene e bimbeminkia.
Il contenuto è più o meno simile a quello che si è visto fino ad ora, con qualche ritocco. Una scene queen si riconosce per capelli finti e colorati, smalto colorato o nero, ciondoli, anelli e collanine varie, piercing, lenti a contatto colorate, ciglia finte, molto trucco e matita in evidenza, carnagione chiara, magre e con grande seno, Hello Kitty sempre a portata di mano, vestiti leopardati o pitonati.
Gli atteggiamenti da piccola “bitch” e da egocentrica, narcisista, cinica, vanitosa e egoista, sono le fondamentali regole di queste ragazze. Sono “bad girl”? Forse sono in un’altra epoca, e tendono a schiacciarsi l’una all’altra per poi baciarsi e dare dimostrazioni di profondo affetto. Sono traditrici? Hanno le loro contraddizioni. Molte di loro sono bisessuali o lesbiche e l’obiettivo di ognuna è essere comunque, sempre la migliore.
Vi sono 3 categorie delle Scene Queen: Kannibals, le più agguerrite e temute; Poser, quelle che fanno finta di essere ciò che non sono; Fake, quelle che si spacciano belle con foto che non sono le loro. Oggi, molte di loro nascono su internet, dove seguono forum e community mirate al pensiero queen, comunicando anche sui propri profili di MySpace, Facebook e altri social network, che arricchiscono con foto, mettendo i loro nickname di riconoscimento. Passano tutto il giorno sul web scambiando opinioni, insulti e altro e amano ritrovarsi nei centri delle grandi città.
Tutto questo sembra un movimento virtuale ricco di foto di sexy lolite alla conquista di spazi e logiche spesso immature, ma le Scene Queen, a volte esagerate, a volte ridicole, riescono comunque a farsi notare e a creare nuove icone.