Vanity Fair 34Nella rivista Vanity Fair (numero 34 di Agosto) c’è un articolo scritto da Mariangela Maniti che parla delle ragazze online comunemente note con il nome di cam girls o ragazze in cam. Ne riportiamo uno stralcio sicuri di fare cosa gradita anche ai nostri lettori che si sono persi l’originale in edicola.

Mi pagano per giocare

“Qualsiasi donna dai 18 anni in su può iscriversi al sito e mettere a disposizione degli utenti le proprie foto e filmini con esibizioni intime e personali. E’ sufficiente un computer con una webcam. Se non si vuole mostrare il volto, basta puntare lo schermo del computer sul petto o su altre parti del corpo, cosa che fanno molte, e l’anonimato è sicuro. Gli utenti sono uomini che possono iscriversi gratuitamente e scorazzare per il sito finchè non trovano una ragazza di loro gusto. Se vogliono trascorrere del tempo video a video con lei, comprano dei gettoni (1 gettone costa 10 centesimi), la contattano e si appartano per fare i fatti loro, cioè chiacchiere, ma soprattutto spogliarelli, e carezze più o meno intime. Da quando è nato, nel 2007, le richieste di adesione al sito, di proprietà ungherese, sono in crescita, tanto che le donne iscritte sono 550 fra italiane e straniere, mentre gli utenti registrati sono 28mila. La tariffa al minuto è decisa dalla ragazza, ma il sito, che trattiene metà dell’incasso, consiglia da 20 a 35 gettoni al minuto, cioè da 2 a 3, 50 euro. In concreto, per stare connessi dieci minuti, che è la durata media dei contatti, gli utenti spendono dai 20 ai 35 euro e la ragazza ne incassa la metà. Altri guadagni si ottengono in percentuale ad ogni affiliato, cioè utenti e ragazze che si iscrivono tramite lei. La particolarità della cosa sta in due aspetti: primo si tratta di esibizioni intime da vedere e non toccare. Il secondo: le donne sono tutte ragazze o signore della porta accanto che hanno una vita e un mestiere normali. Delle insospettabili insomma. […]”


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